Estratto dalla conferenza sui segni presenti lungo la “Via Frances” per Compostella
Chi si sia incamminato o abbia sostato lungo le vie di pellegrinaggio, all’interno o all’esterno di un luogo sacro, una chiesa, una cattedrale, un monastero, un’abbazia medievale di architettura romanica o gotica, si sarà reso conto che oltre a queste opere grandiose esiste, non solo una moltitudine di segni e di marchi strani, ma altresì delle rappresentazioni oramai oggi a noi non più familiari, che a prima vista possono essere percepite come estranee al contesto.
Per comprendere però il significato di questi segni o rappresentazioni, dobbiamo innanzitutto apprendere ad osservarli e distinguere tra una marca personale di tagliapietre o un graffito di pellegrino o la marca di un mercante di passaggio. Per questo bisogna poter riconoscere il linguaggio glittografico della pietra, la sua storia, le tecniche adoperate. Che importanza poteva avere la scuola di mestiere, chi erano i compagnoni, quali furono le loro tradizioni, i loro pellegrinaggi, il loro simbolismo, la loro fede cristiana. Cercare di comprendere il significato vero di questi libri di pietra.
Saint Maximin – Maria Maddalena
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Vorrei anche precisare che mai come in questi tempi, il richiamo del mistero, del simbolismo, ci stimolano a voler comprendere, ma spesso veniamo condizionati da false verità che inconsapevolmente ci portano in separati sentieri allontanandoci dagli autentici significati; mi riferisco ai romanzi di rivelazione, i vari codici, e chi più ne ha più ne metta.
1. Il camino di San Giacomo
Intorno alla metà del nono secolo nell’occidente cristiano, da qualche parte in Spagna, fu scoperto il sepolcro di san Giacomo Maggiore, l’apostolo, fratello di san Giovanni Evangelista, figlio di Zebedeo e Maria Salomè. Si dice che dopo la sua decapitazione in Giudea, i suoi discepoli deposero il corpo del santo su di una nave che approdò in Galizia1 e lì lo seppellirono. Del luogo di sepoltura si perse notizia, finché, nell’anno 813, l’eremita Pelagio vide brillare ripetutamente delle luci come stelle in un prato e poi sognò san Giacomo che gli indicava la sua tomba. L’eremita scavò e trovata una tomba di marmo con iscrizioni riferite a San Giacomo, informò il vescovo e il sovrano. Il luogo fu chiamato “Campus stellae”, da cui Campostela. In seguito questa città fu invasa dagli infedeli e si dice che san Giacomo “Il matamoros” era comparso in aiuto contro i Mori. Col passare degli anni la legenda si accrebbe, si parlava di miracoli. Furono segnate delle strade di pellegrinaggio provenienti dalla Francia, dall’Italia, dall’Austria, dalla Germania… Chi non poteva andare in oriente, a Gerusalemme, s’incamminava per queste strade diretto a Compostela; in seguito nascevano degli ospitali e dei rifugi.
Nati per proteggere i pellegrini in Palestina, gli ordini militari, ospitalieri come i cavalieri di san Giovanni o i cavalieri del Tempio attuarono la loro missione anche lungo queste vie2.
Intorno a queste strade nascono delle chiese santuari, basiliche, cattedrali, per esempio la basilica di Saint Martin de Tours intrapresa nel 1003 che apre la via a questa architettura religiosa.
Numerosi furono i compagnoni (massoni, carpentieri,
tagliatori di pietra) che lavorano nei cantieri delle chiese, delle cattedrali e partecipavano anche loro ai pellegrinaggi.
2. I segni
Nel corso dei secoli, vari personaggi lasciarono sulle costruzioni, nelle chiese, nei templi, nelle cattedrali, nelle abbazie, il segno tangibile della loro partecipazione ad un lavoro, ad una sosta, al loro passaggio in questi luoghi ancora oggi collegati tra loro attraverso queste vie di comunicazione, i camini di pellegrinaggio.
Estella San Miguel – la morte
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3. I tipi di segni
Per cercare di capire il significato di questi segni incisi e per comprenderli meglio, è necessario in primo luogo cercare di raggrupparli in grandi famiglie.
Potremmo classificarli come:
1. Segni e marchi di costruttori
2. Segni di pellegrini
3. Segni devozionali
4. Segni lapidari
5. Segni di consacrazione
6. Ed infine, segni di compagnoni, “marques de tacherons, de passage”.
4. I tagliapietre
La prima famiglia si riferisce ai segni e ai marchi dei costruttori, in particolar modo dei tagliapietre, i quali vengono comunemente chiamati tailleurs de pierres, scalpellini, picaderos in spagnolo, steinmetz in tedesco …